Lucia

Lucia

Lucia, classe 1985, nasce a Bertiolo, un comune di 2.400 abitanti nel Medio Friuli, in provincia di Udine. 

Sviluppa fin da bambina il senso di appartenenza a questa terra, il Friuli, gente laboriosa, a volte schiva, diffidente, ma spiccatamente altruista e dal cuore enorme. 

Assapora l’aria del paese, gioca serena e spensierata, frequenta le scuole, i centri estivi, la Parrocchia, vive la comunità a tutto tondo. 

Cresce in una famiglia dai sani principi, umile, e dopo la maturità scientifica arriva l’amore: arrivo io, Gianmarco.

Lucia è una ragazza solare, empatica, ottimista di natura con una mente matematica, un lavoro da analista funzionale nel campo informatico. 

Dopo oltre 9 anni di fidanzamento, di crescita, maturazione e soprattutto amore, decidiamo con grande gioia di sposarci: è il 20 luglio 2013. 

Lucia

Ci stabiliamo a Codroipo. Lucia lascia a malincuore la sua grande passione per la pallavolo a livello agonistico, dopo una lunga militanza nelle file del CDA Volley Talmassons e Pol. Com. Lestizza. 

Passano poco più di due anni quando decidiamo di allargare la famiglia, ma qualcosa non va, un aborto spontaneo dopo sole 6/7 settimane di gravidanza, un segnale? Forse solo sfortuna… 

Alla fine 2016 arrivano le prime avvisaglie, qualche piccola perdita al seno sinistro, bianche candide, poi sempre più rosate. Dopo un paio di visite specialistiche decidiamo di approfondire. 

Lucia ha 32 anni quando, nel febbraio 2017, rientra dal lavoro con l’esito dell’ago aspirato seguito alla mammografia: “Amore è maligno!”’ e scoppia in lacrime. Non so come consolarla, la abbraccio e ci sediamo a parlarne. 

Nell’aprile 2017, a Udine, subisce una mastectomia sinistra. Quella cicatrice in più sul suo petto, che tanto la mette a disagio, a me rivela la presenza di una donna speciale al mio fianco, una vera guerriera. Ha affrontato con determinazione prima l’operazione, poi i controlli successivi, e infine la nuova operazione nell’aprile 2018 per l’inserimento della protesi definitiva, che le permette di riscoprire la sua femminilità.

Sembra tutto finito,  forse non riusciremo più a diventare genitori a causa della menopausa indotta dalla terapia ormonale con tutte le controindicazioni del caso, ma ci siamo ancora e siamo sopravvissuti a un grosso spavento.

Lucia Inizia a correre per poter condividere più tempo con me. A giugno 2019 all’ennesimo controllo di routine, sorge qualche dubbio, i medici vogliono approfondire, nuovamente ago aspirato, stesso lato, e l’esito è pesante: ”metastasi a due linfonodi”. Le speranze di diventare genitori svaniscono, cresce l’angoscia e la paura, ma Lucia sfoggia tutto il coraggio e la forza che la contraddistinguono, viene operata a luglio, svuotamento ascellare. Seguono oltre 6 mesi di chemioterapia e radioterapia, Lucia perde le forze, perde i capelli ma mai il sorriso e la voglia di lottare. 

Il 2020, malgrado il Covid, è l’anno della rinascita. I controlli e gli esami sono confortanti, ci mettiamo tutto alle spalle. Lucia sprizza di gioia, è raggiante, ama cucinare e si diletta a sperimentare innumerevoli ricette. Io ovviamente non posso sottrarmi dal compito di aiutante! 

A marzo 2021 prima rallenta, poi smette di correre, sente dolore alla schiena, sempre più netto, sempre più marcato. Un mese più tardi inizia quella febbricola beffarda che conosciamo bene: 37.2/37.3 °C, quasi ogni sera, si presenta sempre più puntuale.

Lucia

Non ci vogliamo credere. “Non dirlo a mia mamma” mi intima con sguardo minaccioso. Poi a giugno 2021 arriva la doccia fredda, l’esito della risonanza tuona come una condanna: ”Metastasi ossee diffuse alle vertebre dorsali, sacrali e al bacino” abbiamo sentito tremare la terra sotto i piedi, i brividi lungo la schiena, ci si era gelato il sangue ma non potevamo arrenderci, non noi, non Lucia. 

Ci stringiamo in un abbraccio fortissimo con la consapevolezza che ad un certo punto le nostre vite si separeranno, ma decidiamo di vivere con intensità il tempo che ci rimane, non sappiamo quanto, non c’è una scadenza, ma ce la godremo tutta fino alla fine. 

Cerchiamo di aggrapparci ad ogni speranza, ad ogni studio, ad ogni cura sperimentale. Notti insonni, pensieri contrastanti, una pressione psicologica devastante. È l’estate 2021 Lucia non riesce più a camminare in autonomia, ha bisogno dei bastoncini da trekking e un poco alla volta l’autonomia si riduce, le vertebre continuano a crollare. Abbiamo un’unica arma che ci potrebbe dare qualche speranza di sopravvivenza: una chemioterapia di ultima generazione.  Purtroppo i risultati non confortano, passano i mesi, perdiamo pezzi, finché nell’estate 2022 è ormai costretta a muoversi su sedia a rotelle. A ottobre 2022, con il benestare dei medici, decido di portarla con me per quello che poi a tutti gli effetti sarà l’ultimo viaggio, a Chicago, per la maratona che avremmo dovuto correre assieme, ed io la corro anche e soprattutto per lei.

Lucia

I mesi a seguire sono piuttosto pesanti e mettono a dura prova la nostra resistenza, il compito più difficile è quello di continuare a darle speranza e motivazioni. Glielo ripeto come un mantra “NOI non piangiamo, NOI non abbiamo paura!” e lei è bravissima, reagisce in modo esemplare, mantiene fede ad ogni promessa, anche quando fa molto male, anche quando siamo ormai in ginocchio. Ci sentiamo ingiustamente puniti ed umiliati da un destino crudele e spietato. Lucia continua a perdere peso, a perdere forze, ma continua a sorridere e ad essere ottimista, ed è encomiabile la capacità di adattamento ad ogni nuova situazione, non c’è ostacolo, non c’è handicap che la possa fermare. 

Proseguiamo con le cure palliative, con la terapia del dolore. I medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario che ci assistono anche a domicilio sono davvero splendidi, uniscono un’impeccabile professionalità a straordinarie doti umane, non ci sentiamo soli e anche grazie alle nostre famiglie, agli amici intimi, agli amici di sempre riusciamo a vivere momenti intensi, indimenticabili. 

Probabilmente non ci resta molto tempo, ma non ci vogliamo pensare. Viviamo in una sorta di vita parallela, in quella che a tutti gli effetti ci sembra un dono. A febbraio 2023 le condizioni si aggravano ulteriormente, Lucia è costretta a letto, perde pian piano l’uso dei piedi e delle gambe: siamo consapevoli purtroppo che la fine non sarà quella tanto sperata. 

Nel dolore, sono costretto a chiederle qualcosa che non avrei mai immaginato: le sue volontà, i suoi desideri e tra tutti quel “Vorrei realizzare un parco giochi per tutti i bambini, loro sono il nostro futuro”. Quei bambini che amava tanto, con i quali aveva un rapporto speciale, forse anche per non esser riuscita a coronare il sogno di diventare mamma.

Iniziamo quindi a pensare insieme al progetto del parco giochi e all’area dove realizzarlo, purtroppo non c’è più tempo… il sorriso di Lucia si spegne il 1 giugno 2023 a soli 38 anni, ma io le ho fatto una promessa: quel sorriso continuerà a splendere nel volto di tutti i bambini che verranno a giocare a Lucyland!

Gianmarco